venerdì 27 gennaio 2012

Anorgasmia maschile, che fare ed a chi rivolgersi?

La letteratura scientifica sessuo-andrologica, parla frequentemente di deficit erettile ed eiaculazione precoce,annoverandole tra le disfunzioni sessuali maschili più frequenti,patologie che concorrono con il loro manifestarsi a danneggiare l’intimità ed il piacere ed a compromettere singolo e coppia.
Nel panorama psico-sessuologico, esiste un’altra disfunzione sessuale maschile,meno frequente ma altrettanto sgradevole, caratterizzata da una marcata difficoltà,a volte impossibilità, a raggiungere l’orgasmo durante il coito.
Fugato il campo da una possibile causa organica,con un’ accurata valutazione uro-andrologica, cosa blocca la mente ed il corpo di questi uomini?
Cosa ritarda il raggiungimento del piacere e dell’orgasmo, pur mantenendo una valida erezione, creando un ‘intimità faticosa ,noiosa, quasi ginnica e senza picchi di piacere?
A chi rivolgesri?
Esiste una soluzione a questa sessualità estenuante?
Spesso trattandosi ,di una disfunzione sessuale,alleata nell’immaginario collettivo al concetto di durata e virilità,si tende a non riconoscerla e fraintenderla dal punto di vista diagnostico e, se il fastidio non si trasforma in disagio del singolo e della coppia, non viene valutata l’ipotesi di una consultazione e/o "terapia psico-sessuologica".
Le cause psichiche che stanno alla base dell’anorgasmia maschile, sono legate ad un’iper controllo cosciente sulla passionalità, istintività, primitività del piacere e delle fantasie ad esso correlate.
Un Super Io troppo rigido,spesso funge da guardiano al fluire dell’eccitazione,a favore di un’auto osservazione cosciente di tutto quello che succede nel corpo e nella mente di questi uomini. Un ‘altra causa correlata alla disfunzione è indubbiamente una conflittualità all’interno del legame,che dalla relazione si trasferisce al talamo, rendendo il coito estremamente difficoltoso.
Un immaginario erotico ipoevoluto,spesso è associato ad un quadro di iper controllo, questi pazienti non conoscono né coltivano il loro immaginario e,tantomeno lo adoperano durante l’intimità.
Questa rigidità e rigore del flusso ideico a contenuto erotico,non aiuta la sessualità.
Le fantasie, sono una preziosa risorsa immaginativa,del singolo e della coppia,un gioco ludico di arricchimento reciproco, producono inoltre la capacità di “andare ovunque” ; rappresentano le spezie dell’immaginazione da adoperare su ogni pietanza
Andrologo e sessuologo clinico, sono le due figure di riferimento per il disagio sesusale maschile.


Dottoressa Valeria Randone