venerdì 2 dicembre 2011

Orgasmo femminile: i 10 ambiti da conoscere

Durante la mia pratica clinica quotidiana, mi trovo a contenere e custodire un crescente aumento di richieste di consulenza inerenti il ritardo nella migliore delle ipotesi e, l’assenza nella peggiore, dell’orgasmo femminile, disfunzione sessuale detta in clinica “anorgasmia coitale”.
Ai fini di un corretto inquadramento dal punto di vista diagnostico, i seguenti ambiti necessitano di adeguati approfondimenti.

  • Valutare se la prima fase della risposta sessuale, cioè la fase del desiderio, è presente e conservata

  • Valutare se la seconda fase della risposta sessuale, cioè quella dell’eccitazione, caratterizzata dalla lubrificazione vaginale e dalla tumescenza di piccole, grandi labbra e della zona clitoridea, è presente e viene mantenuta durante tutto il tempo del rapporto sessuale.

  • Valutare se è presente dolore sessuale (vulvare o vaginale) o se sono presenti pregresse disfunzioni sessuali sia della donna(come vaginismo, dispareunia, calo del desiderio sessuale) che del partner (come eiaculazione precoce, deficit erettivo, calo del desiderio sessuale, anorgasmia coitale).

  • Valutare se la donna presenta un quadro di comorbidità con altre patologie psichiche(depressione, fluttuazioni del tono dell’umore, sindrome premestruale, ansia ecc…)o fisiche.

  • Valutare se è in corso un’ eventuale utilizzo di terapie farmacologiche o terapia ormonale.

  • Conoscere ed investigare gli “stili di vita” e gli “stili di coppia”.

  • Investigare le dinamiche correlate all’autoerotismo, conoscere se è presente, funzionante e funzionale ad un possibile forma di appagamento o totalmente assente.

  • Conoscere la relazione di coppia nella quale abita la donna, se caratterizzata da una dimensione di conflittualità, incomprensione e o solitudine emozionale.

  • Investigare l’ambito dell’immaginario erotico, mediante l’"analisi dello scenario fantasmatico" ed il suo possibile utilizzo sotto le lenzuola.

  • Valutare se l’anorgasmia è primaria, ha sempre fatto parte della vita della donna, secondaria, se è insorta solo in un secondo momento storico, situazionale, quando si manifesta solo con un particolare partner o assoluta, se è sempre dolorosamente presente.
    La donna, la sua coppia e la sua vita emozionale e sessuale, sono ambiti a me molto cari, che giorno dopo giorno, nutro, approfondisco e custodisco tra libri, appunti, pc e pratica clinica, ai fini di poter restituire alla donna ed alla sua coppia qualità di vita e salute sessuale.


Dottoressa Valeria Randone

martedì 18 ottobre 2011

Arriva in Italia, il preservativo BLU

Approda in Italia, il “Preservativo al Viagra”, detto appuntopreservativo blu.Dopo il via libera alla commercializzazione da parte dell’UnioneEuropea, transita in italia dalla fine del 2011.Sviluppato dalla Società biotecnologica britannica Futura MedicalPLC, il condom CSD500, protegge sia da malattie trasmissibilisessualmente,da possibili percorsi gravidici, che da possibili disagiorizontali. Questo atipico preservativo, ha la funzione di invitare edincentivare i giovani alla prevenzione, ed a non dare la colpa dellaperdita di turgore erettivo, al preservativo, che in questo caso,invece lo supporta. Alcune ricerche hanno dimostrato che il gel vasodilatatore posto all’interno del contraccettivo, per uso topico, aumenta il flusso locale disangue al pene facilitando un’erezione più duratura e solida. Il nuovo prodotto si presenta come come un’importante innovazionenel campo della sessualità maschile, ma alcuni distinguo dal punto divista clinico sono abbligatori.


  1. Il preservativo, non è curativo e risolutivo il deficit erettivo,che necessita diagnosi clinica ed adeguata terapia;



  2. non può essere utilizzato in sostituzione di terapia orale pro-erettiva e\o terapia sessuologica;



  3. non è un afrodisiaco, per cui se manca la prioma fase , cioè lafase deld esiderio, correlata alla risposta sessuale, nè farmaci, nèpreservativo sono bastevoli;



  4. non lenisce l'ansia, l'ansia da prestazione o da dimensione, chenecessitano di cure psico-sessuologiche mirate al paziente ed alla suastoria clinica.


Dottoressa Valeria Randone

lunedì 17 ottobre 2011

Alcolici, droghe e sessualità

Molti giovani d'oggi, adoperano sia l'alcol, che le droghe, come disinibitore del comportamento sessuale e come possibile cura di disfunzioni sessuali.
L’alcol, nell’immaginario collettivo, viene associato a proprietà terapeutiche e disinibitorie per disagi relazionali e sessuali, gli vengono infatti attribuite caratteristiche ansiolitiche e, spesso antidepressive.
Quale compito svolgono l’alcol e le droghe, in special modo sotto le lenzuola?
L’assunzione di moderate quantità di alcol o di droghe leggere, sembrano lenire l’ansia da prestazione e da dimensione, il soggetto si percepisce infatti più sereno , più sicuro di sè, più audace , vive apparentemente meglio la propria corporeità e sensorialità, non teme di fare cattiva figura in posizione orizzontale, obnubila il rapporto con un’immagine corporea non sempre adeguata e, sembra facilitare l’accesso al mondo delle fantasie erotiche, anche le più recondite.
In una prima fase dell’assunzione,contribuisce ad evitare l’auto osservazione ( detta da noi sessuologi spectatoring), attitudine mentale fortemente disfunzionale per la sessualità e, allontana temporalmente il possibile giudizio critico, di un super-io troppo rigido o ingombrante, altro elemento devastante per la vita sessuale.
Nel tempo, per poter ottenere gli stessi effetti “terapeutici”, le dosi di alcol e di droghe, devono essere incrementate, con danni per la salute, per la sessualità e per il conto bancario.
Questa crescita esponenziale di quantità di alcol, crea un quadro di tossicità, rischio di dipendenza da alcol e, riduce la facilità e la possibilità ad accedere alla fase dell’eccitazione e della risposta orgasmica, con mancanza d' erezione e perdita del controllo eiaculatorio.
Per quanto riguarda gli adolescenti, ottimale sarebbe poter fugare ogni dubbio o perplessità in materia di sessualità con un clinico, che possa fornire elementi di realtà sia sulle paure associate alla sessualità, che sui falsi miti che ruotano attorno all’assunzione di alcol.
Per gli adulti, è un ambito più complesso e sfaccettato, sia sul piano diagnostico, che poi terapeutico. Ottimale sarebbe effettuare una corretta “diagnosi psicologica e sessuologica” inerente il rapporto con l’alcol, se trattasi di dipendenza o, svolge l’errata funzione di antidoto alla noia o all’ansia sessuale.
L’approccio terapeutico successivo è indubbiamente una psicoterapia, che consente di comprendere le reali motivazioni che hanno spinto il paziente alla bottiglia e, lenire e colmare, con elementi terapeutici il vuoto esistenziale, pregresso all’assunzione di alcol e, mantenuto in vita dall’alcol stesso.


Dottoressa Valeria Randone

venerdì 2 settembre 2011

Imene da ricostruire e verginità femminile

La verginità femminile, è sempre stata sinonimo di purezza, di brava ragazza e di possibile donna da sposare.
Facendo un escursus storico ed attraversando le svariate latitudini, passando infatti da nord a sud, la verginità, era un valore dacustodire e da donare alla persona amata, con la quale si decideva di vivere per il resto della vita.
Questi retaggi culturali e religiosi, ancora oggi, inficiano la libertà sessuale delle donne e, spesso compromettono la possibilità di un rapporto sessuale coitale.
In quest’ultimo anno, si parla spesso di "ricostruzione chirurgica dell'imene",pratica che effettua il chirurgo plastico,al fine di consentire alle donne che hanno avuto rapporti sessuali, al di fuori del matrimonio, di riuscire a sanguinare la prima notte di nozze.
La corona vaginale, conosciuta con il termine classico "imene", è la protagonista assoluta, di molti miti,leggende metropolitane e fraintendimenti, molte donne infatti non sanguinando, vanno incontro a dolore litigate coniugali, perché percepite non vergini.
Una corretta, approfondita e scrupolosa educazione sessuale, consente di formare ed informare le giovani donne, che si approcciano per la prima volta alla sessualità, sfatando falsi miti e, soluzioni estreme di tipo ripartivo.

Dottoressa Valeria Randone

martedì 30 agosto 2011

Dimensioni del pene e falsi miti

Tra le email che ricevo contenenti dolore e confusione sessuale, una domanda frequentemente presente è quella correlata alle dimensioni del pene e degli organi genitali.
La potenza fallica,nell’immaginario maschile correlata alle dimensioni del pene, viene ad essere messa in discussione , quando un adolescente in fase di crescita, si trova a vivere l’ansia e lo
sconforto di un dolente ed ansiogeno paragone con un pene di maggiori dimensioni, magari dell’amico del cuore o nei famigerati spogliatoi.
Le infinite richieste di consulenza sulle dimensioni del pene, lasciano trasparire quote d’ansia, miste a reali preoccupazioni,amplificate da falsi miti e leggende metropolitane correlate alla sessualità.
Molti ragazzi crescono senza modelli di riferimento e, parlare di sessualità non è né facile, né spesso possibile. Le informazioni spesso vengono reperite da internet e sono falsamente veritiere, in quanto passa il messaggio che correla un pene grande ad una sessualità soddisfacente.
Molti ragazzi crescono credendo fermamente che più un pene è grande, più potenti sessualmente diventeranno e più donne appagheranno nel loro percorso da bravi amanti, credono infatti che la risposta orgasmica femminile, sia “dimensioni del pene correlata”, glissando totalmente sulla relazione, sull’empatia e sull’erotismo.
Vane ed inutili sono le rassicurazioni di noi clinici, infatti molti ragazzi soffrono di “dismorfofobia peniena”, quell’angosciante e reale sensazione, basata e fomentata dal vissuto e non dalla realtà
clinica, che le loro misure non sono adeguate e che il loro pene è piccolo e brutto e, che mai conferirà loro piacere, potenza sessuale e soddisfazione alle loro partners.
La prima tappa dovrebbe essere una valutazione andrologica, che rassicuri e fornisca informazioni adeguate per sedare l’ansia ed una consulenza psico-sessuologica, per ritrovare la serenità smarrita.

Dottoressa Valeria Randone

giovedì 4 agosto 2011

Eiaculazione anestetica

L’eiaculazione maschile, non è sempre correlata all’orgasmo, così come l’orgasmo, non correla sempre con l’eiaculazione, anche se moltissimi giovani credono che siano congiunti.
.La fase della risposta orgasmica maschile (eiaculazione più orgasmo), può manifestare svariate disfunzioni che possono compromettere sia la fase dell'orgasmo, che la fase dell'eiaculazione, con modalità a volte disgiunte.
Tra le disfunzioni più frequenti, annoveriamo: l' eiaculazione precoce, l' anorgasmia coitale, l'aneiaculazione anorgasmica, l'eiaculazione retrograda , l'orgasmo secco o orgasmo senza eiaculazione, l'eiaculazione ritardata e l'eiaculazione anestetica.
L'eiaculazione anestetica, poco conosciuta, ma spesso frequente nelle camere da letto degli italiani. La Kaplan definisce questa disfunzione come un' "eiaculazione parzialmente ritardata", correlandola all'aneiaculazione anorgasmica.
Questa disfunzione è caratterizzata da una dissociazione tra l'emissione dello sperma e l'eiaculazione orgasmica, il liquido seminale infatti viene emesso, senza che l'uomo che ne soffre, possa rendersene conto , non avvertendo nè le contrazioni orgasmiche, nè l'esperianza soggettiva di piacere. La sessualità diventa ginnica, coitale e senza piacere sessuale e post coito.
Escluse rare, ma possibili cause organiche, il disturbo è quasi sempre psicogeno e viene annoverato tra " i disturbi del piacere maschile".
Il trattamento elitario è la psicoterapia e la terapia psico-sessuologica al fine di restituire all'uomo ed alla coppia, il piacere di amare serenamente e con divertimento.

Dottoressa Valeria Randone

mercoledì 20 luglio 2011

Amori poligami, coppie e tradimento

Il tradimento è l’esperienza più dolorosa che ogni essere umano possa
sperimentare, contiene infatti tutte le sfaccettature e gradazioni dell’
animo umano: dall’acuto dolore all’arrendevole sottomissione al
confronto con l’altro, alla paura dell’abbandono e della perdita, al
baratro dello sconforto.


Un tempo, il tradimento sembrava essere prerogativa esclusivamente
della sessualità maschile, oggi si è esteso anche alle donne che hanno
imparato dagli uomini a scindere la sessualità dal sentimento, vivendo
una sessualità consumistica, scevra dal reale coinvolgimento.


Vi sono molti uomini e donne che amano vivere all’insegna della
poligamia e dell’adulterio, sono “traditori seriali” che non si fermano
mai, soprattutto, quando vivono all’interno di una rapporto di coppia
travolgente ed empaticamente impegnativo.

Solitamente protagonisti con queste prerogative psichiche, così
inquieti ed irrisolti, compensano l’incapacità di amare con il numero,
con una folta schiera di partner, amanti, compagne, mai vissute a
pieno, mai assaporate, conosciute veramente, esclusivamente corpi "auto-
cancellanti" nella fase post-orgasmica, senza riverbero emozionale
alcuno, per poi ritornare al talamo principale, rassicurante e
contenitivo.


Lavorare con le coppie, conoscerne le dinamiche, custodirne i dolori
ed i segreti, mi fa credere nella possibilità di nuovi e più funzionali
approcci all’intimità; una psicoterapia individuale o di coppia, nei
casi di reiterate confusioni esistenziali ed orizzontali, diviene
indispensabile ai fini di restituire al singolo ed alla coppia
autostima, serenità e ritrovata complicità.

Dottoressa Valeria Randone

mercoledì 13 luglio 2011

Eros e tecnologia, quale compromesso?

Il calo del desiderio sessuale, è tra le disfunzioni sessuali, più frequenti e dolenti che affligge oggi gli italiani sotto le lenzuola. Nell’intimità della camera da letto, la troppa tecnologia, come
televisione, e mail , ipad ed internet , fanno male all’erotismo ed all’intimità, causando spesso un possibile deterioramento o pensionamento della sessualità.
La televisione, sotto le lenzuola, dimezza la frequenza dei rapporti sessuali, in quanto funge da fattore distraente, facilita e velocizza il sonno.
Chi guarda ad oltranza la televisione o sosta davanti al pc, solitamente transita al sonno più frequentemente e trascura le necessità emozionali e fisiche del partner, che non sempre ha la
pazienza di aspettare sveglio il ritardatario.
Il quotidiano fagocitante e faticoso, si interseca ad una lista di “alibi sessuali”, a cefalee evitanti dell’intimità e, la sosta davanti alla televisione o al computer, si protrae fino all’avvenuto sonno
del partner o della partner.
La sessualità è un giardino segreto, dove si comunica attraverso il corpo, i desideri, le aspettative, la condivisione delle fantasie ed immaginario, è un territorio da concimare, coltivare, proteggere dalle distrazioni e dalla tecnologia, è un motore importante per consolidare e mantenere in vita un rapporto di coppia. Coltivare la dimensione ludica della sessualità, che esula da una sessualità
obbligatoria e consumistica a sigillo di un dovere coniugale,nutrire l’immaginario erotico, da
adoperare come spezie per la noia coniugale, potenziare l’aspetto della comunicazione all’interno della coppia, equivale a salvare il desiderio erotico da un’estinzione anticipata.

Dottoressa Valeria Randone

lunedì 11 luglio 2011

Bourlesque: travestitismo e divertimento

Recentemente approda in Italia, il Burlesque, spettacolo che nasce nei primi del novecento in Inghilterra e,che in seguito dilaga in America ed in Francia.
Il Burlesque è un tipo di spettacolo con cui le donne , tramite accurati e ricercati travestimenti, tecniche di danza,sapientemente apprese, imparano una nuova forma di seduzione.
Truccate con cura, pettinate con acconciature un po’ retrò, indossano costumi da scena, giarrettiere e reggicalze, piume e tanta ironia e divertimanto, imparando dagli insegnanti di danza strategie di recupero di una seduttività, che passa dalla cura del corpo.
La figura della donna, si è modificata nel tempo, adattandosi alle esigenze della moda, della rivoluzione sessuale e dei compagni con cui la donna si trovava a vivere.
Oggi, siamo passati da una donna mascolina,in pantaloni, in tailleur di maschile memoria ad
una donna che non desidera incarnare un’identità maschile e, che gioca con la propria immagine corporea, con trucchi, monili e seduzione.
I canoni estetici, stanno rivalutando una bellezza femminile morbida e sinuosa, a scapito di una donna con caratteristiche di legnosità e magrezza.
Negli ultimi anni, si è avuto un incremento di scuole di danza del ventre e danze orientali,di danze caraibiche, che diventano danze di seduzione per e con il corpo., un corpo ritrovato, condiviso e teatro di grande seduzione e divertimento.

Dottoressa Valeria Randone

venerdì 1 luglio 2011

L’orgasmo simultaneo, è una leggenda metropolitana o è attuabile?

Una delle domande più frequenti che mi sento porgere dai pazienti, è
la possibilità di raggiungere un “orgasmo simultaneo”, meta sessuale
che nell’immaginario collettivo rappresenta benessere sessuale e grande
intimità ed appagamento.

I tempi del’eccitazione e del raggiungimento dell’orgasmo, sono
differenti da individuo ad individuo, da condizione ambientale ed
emozionale e, soprattutto da uomo a donna, sincronizzarli, non è sempre
facile, ma soprattutto non è affatto utile ed indispensabile ad
un'appagante vita di coppia.

Una relazione stabile e rodata, abitata dalla conoscenza della mappa
corporea del piacere dell’altro, sicuramente contiene buone possibilità
per il raggiungimento dell’orgasmo simultaneo, ma questo tanto faticoso
ed osannato obiettivo, non è affatto l’espressione di un amore profondo
o il barometro di una vita sessuale perfetta e sincronizzata.

Il raggiungimento di un “orgasmo disgiunto”, dal punto di vista
temporale, non rappresenta un godimento di serie b, ma offre ai partner
la possibilità di godere a pieno del piacere dell’altro, per poi con
modalità sanamente egoistiche, occuparsi del proprio.

Dottoressa Valeria Randone

mercoledì 22 giugno 2011

Donne ed orgasmo, finzione o realtà

Il Daily Mail ha recentemente pubblicato un sondaggio condotto in
Inghilterra su un campione di tremila donne: il 48% (quasi una su due)
finge l'orgasmo.
Il 9% delle intervistate dice di fingere regolarmente.
Il 7% chiude una relazione perché insoddisfatta sessualmente;
giudicando il partner 'troppo veloce' (11%) o poco attento e
disinteressato ai preliminari (16%).
L'orgasmo, comunque, quando viene raggiunto senza “recita a
copione”, può in realtà non dipendere affatto dalla bravura
orizzontale del partner, né dalla sintonia ed empatia sessuale, bensì
dalla capacità della donna di utilizzare l’immaginario erotico, ambito
poco investigato, ma di grande rilevanza clinica.
Dati simili a quelli inglesi, sono riscontrabili in Italia.
Secondo un recente studio diffuso dalla Società Italiana di Medicina
Generale (SIMG) il 30,1%delle donne lamenta problemi legati
all'orgasmo, orgasmi difficili, anorgasmia coitale ed il 26,9% di
lubrificazione, quindi risultano essere compromesse sia la fase dell’
eccitazione,che della risposta orgasmica.
La disfunzionale abitudine a fingere un orgasmo, abita
frequentemente le camere da letto delle donne, le donne,infatti, per
cultura ed educazione ricevuta, hanno imparato con modalità
consolatorie e supportive la sessualità del partner, a mentire
spudoratamente sotto le lenzuola, trovando più semplice fingere,che
essere autenticamente richiedenti.
Ricevo molte email di donne sofferenti, confuse e sconfortate,che
lamentano ed ammettono di fingere l’orgasmo, perché incapaci di
raggiungerlo e, soprattutto incapaci di trovare quel dialogo sano e
funzionale con i loro partners, che le aiuti ad essere loro stesse.
L'orgasmo femminile, in ogni caso, è più difficile da raggiungere
rispetto a quello maschile. Le difficoltà sono spesso di natura
psicologica, relazionale ed intrapsichica,nella donna, infatti, a
differenza dell'uomo, la componente emotiva ha maggiore rilevanza.
Sensi di colpa, poca familiarità con la loro fisicità e, con i
meccanismi che regolamentano il piacere, scadente o assente educazione
emozionale-sessuale ricevuta, pensieri negativi, possono compromettere
il piacere femminile.
Una consulenza psico-sessuologica, è la strada maestra alla
riappacificazione con la sfera del piacere

Dottoressa Valeria Randone

martedì 14 giugno 2011

Sessualità lenta , non consumistica

Il 15 marzo, si è svolta la quarta “giornata mondiale della lentezza”, un inno alla lentezza, al sentire l’odore prima, ed il sapore dopo, di tutto quello che ci si trova a vivere ed a esperire,
sessualità inclusa. Il recupero della lentezza, anche tra lelenzuola, a scapito di un tempo breve concitato, fa transitare la sessualità verso un tempo di qualità, lento, seduttivo, che comprenda
anche un tempo dell’attesa e della seduzione, oltre che del coito.
Amare con lentezza, è una rieducazione all’arte dell’eros, un recupero dell’aspetto dei preliminari, dell’alchimia del bacio, degli abbracci prolungati, delle carezze di cui si sente la consistenza della pelle e l’odore dell’altro; un malizioso gioco seduttivo, vissuto con un’alternanza di pause e di attese , è una modalità strategica per recuperare il “tempo dell’attesa”, aumentando con modalità esponenziali il desiderio sessuale reciproco.
Oggi, molte delle coppie lamentano un calo del desiderio sessuale o desiderio sessuale ipoattivo, noia sotto le lenzuola, un silenzio della sessualità, una sessualità veloce, consumistica, quasi a sigillare la normalità della loro coppia, una comunicazione funzionale, a scapito di quella emozionale e, frequenti disfunzioni sessuali, che sono la punta dell’iceberg di situazioni
emozionali fortemente disfunzionali. Un recupero, attraverso la terapia sessuologica, della dimensione della comunicazione, dell’ascolto di se stessi e dell’altro, è sicuramente un validissimo inizio, per una futura risoluzione delle disfunzioni, lavorando con e per la coppia, dentro e fuori dal letto!

Dottoressa Valeria Randone

mercoledì 8 giugno 2011

Anche l’uomo finge l’orgasmo?

L’anorgasmia maschile,è una disfunzione della fase dell’orgasmo, che ritarda o rende impossibile, l’orgasmo maschile. Escluse possibili cause organiche, quali meccanismi psichici e relazionali, inficiano la risposta orgasmica maschile?
Un iper controllo cosciente della sessualità, un immaginario ipoevoluto, un rapporto conflittuale, angosce profondamente radicate e correlate al femminile e, tanto altro … rendono ginnico e noioso, un prolungato atto amoroso.
Perché l’uomo preferisce fingere sotto le lenzuola, piuttosto che dire la verità?





  1. Il desiderio di non deludere la propria compagna.
    Anche se il problema è visibilmente maschile, la donna si sente ugualmente inadeguata,poco desiderabile, poco eccitante e con scarso potere seduttivo. La finzione dell’orgasmo maschile, ha in questi casi, un potere rassicurante.
    Un uomo, che tende a simulare orgasmi inesistenti, ha un attitudine al controllo cosciente di se stesso, del coito e della partner, immaginando in modo disfunzionale, risposte emozionali e corporee.


  2. Per evitare stressanti ed imbarazzanti discussioni
    Molto spesso,sia l’orgasmo maschile che femminile,rappresenta il sigillo di un rapporto sessuale andato a buon fine,un tributo di piacevolezza, la sua assenza invece testimonia il suo fallimento.
    Fingere,è il metodo più rapido ed apparentemente indolore, per non dare spiegazioni e delucidazioni emozionali e corporee,di cui spesso nemmeno l’uomo è a conoscenza.
    Il rischio maggiore della finzione sessuale, è il non poter tornare indietro sul piano della sincerità: “amplesso dopo amplesso”, la partner crede di riuscire a soddisfare a pieno il proprio partner, perseverando in strategie amatorie consolidate e rodate.





Quanto dovrebbe durare invece un rapporto sessuale?
Molti si chiedono quali siano i tempi ideali per un rapporto sessuale appagante, credendo nel mito della durata ad oltranza.
Qualunque sessuologo, non ha in sé la risposta esatta, in quanto si entra nel campo della soggettività e della coppia, che contiene in sé tempi e modi, che si dilatano e contraggono, in funzione del tempo a disposizione, del livello di desiderio ed eccitazione,dell’immaginario e, di tanto altro rispetto all’aspetto ginnico del coito!
Da svariate ricerche sessuologiche,sembra che tempi troppo lunghi possano facilitare cali di attenzione ed eccitazione, lasciando transitare al rapporto le preoccupazioni ed i pensieri della vita quotidiana, spostando infatti l’attenzione dall’immaginario erotico, alla lavatrice!
Quello che in realtà è fondamentale non è la durata, bensì la qualità del rapporto, amplificato dall’utilizzo dei cinque sensi , dell’ immaginario erotico e, dall’empatia sessuale della coppia


Dottoressa Valeria Randone

mercoledì 25 maggio 2011

Intelligenza erotica

Cos’è l’intelligenza erotica?
A cosa serve?
Esiste davvero?

L’intelligenza erotica è quella “strategia di sopravvivenza dell’eros coniugale”, attuata dalle coppie, finalizzata alla riconciliazione di erotismo e quotidianità, per evitare che la fatica del quotidiano uccida il desiderio.
Molto spesso il quotidiano fagocitante e faticoso, si interseca ad una lista di “ alibi sessuali”, a cefalee evitanti l’intimità e, la sosta davanti alla televisione o al computer, si protrae fino all’
avvenuto sonno del partner o della partner.
Nel linguaggio ed immaginario comune, sembra ormai stabilizzato il concetto secondo il quale erotismo e vita domestica non possano coesistere; come se l’erotismo abitasse esclusivamente in coppie dalla nuova formazione e, rassicuranti abitudini, non potessero coesistere con il picco testosteronico e lo slancio estremo correlato alla sessualità.
La famosa, anzi famigerata frase: “la stabilità amorosa è la tomba del sesso”, è ormai leggenda metropolitana ed è entrata a far parte della folta schiera dei luoghi comuni.
I media, i giornali, il tam tam mediatico,fanno a gara per sdoganare la presunta affermazione che correla la stabilità amorosa alla tomba del sesso ed al calo del desiderio sessuale, come se la sicurezza sentimentale si pagasse, inesorabilmente ed obbligatoriamente, in svalutazione erotica!
Da sessuologo clinico, sostenitore e soccorritore di coppie burrascose e naufragate, non credo affatto alla correlazione tra noia, routine, torpore sessuale e stabilità della vita a due.
Una buona e rodata vita di coppia, apre la strada all’empatia sessuale , all’erotismo, alla sperimentazione orizzontale, all’utilizzo dell’immaginario erotico, alla dilatazione del tempo e dello spazio da dedicare alla sessualità, in contrapposizione ad una sessualità mordi e fuggi, genitalica, performante e quantitativa e, soprattutto finalizzata al raggiungimento dell’orgasmo.

Dottoressa Valeria Randone