martedì 30 agosto 2011

Dimensioni del pene e falsi miti

Tra le email che ricevo contenenti dolore e confusione sessuale, una domanda frequentemente presente è quella correlata alle dimensioni del pene e degli organi genitali.
La potenza fallica,nell’immaginario maschile correlata alle dimensioni del pene, viene ad essere messa in discussione , quando un adolescente in fase di crescita, si trova a vivere l’ansia e lo
sconforto di un dolente ed ansiogeno paragone con un pene di maggiori dimensioni, magari dell’amico del cuore o nei famigerati spogliatoi.
Le infinite richieste di consulenza sulle dimensioni del pene, lasciano trasparire quote d’ansia, miste a reali preoccupazioni,amplificate da falsi miti e leggende metropolitane correlate alla sessualità.
Molti ragazzi crescono senza modelli di riferimento e, parlare di sessualità non è né facile, né spesso possibile. Le informazioni spesso vengono reperite da internet e sono falsamente veritiere, in quanto passa il messaggio che correla un pene grande ad una sessualità soddisfacente.
Molti ragazzi crescono credendo fermamente che più un pene è grande, più potenti sessualmente diventeranno e più donne appagheranno nel loro percorso da bravi amanti, credono infatti che la risposta orgasmica femminile, sia “dimensioni del pene correlata”, glissando totalmente sulla relazione, sull’empatia e sull’erotismo.
Vane ed inutili sono le rassicurazioni di noi clinici, infatti molti ragazzi soffrono di “dismorfofobia peniena”, quell’angosciante e reale sensazione, basata e fomentata dal vissuto e non dalla realtà
clinica, che le loro misure non sono adeguate e che il loro pene è piccolo e brutto e, che mai conferirà loro piacere, potenza sessuale e soddisfazione alle loro partners.
La prima tappa dovrebbe essere una valutazione andrologica, che rassicuri e fornisca informazioni adeguate per sedare l’ansia ed una consulenza psico-sessuologica, per ritrovare la serenità smarrita.

Dottoressa Valeria Randone

giovedì 4 agosto 2011

Eiaculazione anestetica

L’eiaculazione maschile, non è sempre correlata all’orgasmo, così come l’orgasmo, non correla sempre con l’eiaculazione, anche se moltissimi giovani credono che siano congiunti.
.La fase della risposta orgasmica maschile (eiaculazione più orgasmo), può manifestare svariate disfunzioni che possono compromettere sia la fase dell'orgasmo, che la fase dell'eiaculazione, con modalità a volte disgiunte.
Tra le disfunzioni più frequenti, annoveriamo: l' eiaculazione precoce, l' anorgasmia coitale, l'aneiaculazione anorgasmica, l'eiaculazione retrograda , l'orgasmo secco o orgasmo senza eiaculazione, l'eiaculazione ritardata e l'eiaculazione anestetica.
L'eiaculazione anestetica, poco conosciuta, ma spesso frequente nelle camere da letto degli italiani. La Kaplan definisce questa disfunzione come un' "eiaculazione parzialmente ritardata", correlandola all'aneiaculazione anorgasmica.
Questa disfunzione è caratterizzata da una dissociazione tra l'emissione dello sperma e l'eiaculazione orgasmica, il liquido seminale infatti viene emesso, senza che l'uomo che ne soffre, possa rendersene conto , non avvertendo nè le contrazioni orgasmiche, nè l'esperianza soggettiva di piacere. La sessualità diventa ginnica, coitale e senza piacere sessuale e post coito.
Escluse rare, ma possibili cause organiche, il disturbo è quasi sempre psicogeno e viene annoverato tra " i disturbi del piacere maschile".
Il trattamento elitario è la psicoterapia e la terapia psico-sessuologica al fine di restituire all'uomo ed alla coppia, il piacere di amare serenamente e con divertimento.

Dottoressa Valeria Randone