mercoledì 22 giugno 2011

Donne ed orgasmo, finzione o realtà

Il Daily Mail ha recentemente pubblicato un sondaggio condotto in
Inghilterra su un campione di tremila donne: il 48% (quasi una su due)
finge l'orgasmo.
Il 9% delle intervistate dice di fingere regolarmente.
Il 7% chiude una relazione perché insoddisfatta sessualmente;
giudicando il partner 'troppo veloce' (11%) o poco attento e
disinteressato ai preliminari (16%).
L'orgasmo, comunque, quando viene raggiunto senza “recita a
copione”, può in realtà non dipendere affatto dalla bravura
orizzontale del partner, né dalla sintonia ed empatia sessuale, bensì
dalla capacità della donna di utilizzare l’immaginario erotico, ambito
poco investigato, ma di grande rilevanza clinica.
Dati simili a quelli inglesi, sono riscontrabili in Italia.
Secondo un recente studio diffuso dalla Società Italiana di Medicina
Generale (SIMG) il 30,1%delle donne lamenta problemi legati
all'orgasmo, orgasmi difficili, anorgasmia coitale ed il 26,9% di
lubrificazione, quindi risultano essere compromesse sia la fase dell’
eccitazione,che della risposta orgasmica.
La disfunzionale abitudine a fingere un orgasmo, abita
frequentemente le camere da letto delle donne, le donne,infatti, per
cultura ed educazione ricevuta, hanno imparato con modalità
consolatorie e supportive la sessualità del partner, a mentire
spudoratamente sotto le lenzuola, trovando più semplice fingere,che
essere autenticamente richiedenti.
Ricevo molte email di donne sofferenti, confuse e sconfortate,che
lamentano ed ammettono di fingere l’orgasmo, perché incapaci di
raggiungerlo e, soprattutto incapaci di trovare quel dialogo sano e
funzionale con i loro partners, che le aiuti ad essere loro stesse.
L'orgasmo femminile, in ogni caso, è più difficile da raggiungere
rispetto a quello maschile. Le difficoltà sono spesso di natura
psicologica, relazionale ed intrapsichica,nella donna, infatti, a
differenza dell'uomo, la componente emotiva ha maggiore rilevanza.
Sensi di colpa, poca familiarità con la loro fisicità e, con i
meccanismi che regolamentano il piacere, scadente o assente educazione
emozionale-sessuale ricevuta, pensieri negativi, possono compromettere
il piacere femminile.
Una consulenza psico-sessuologica, è la strada maestra alla
riappacificazione con la sfera del piacere

Dottoressa Valeria Randone

martedì 14 giugno 2011

Sessualità lenta , non consumistica

Il 15 marzo, si è svolta la quarta “giornata mondiale della lentezza”, un inno alla lentezza, al sentire l’odore prima, ed il sapore dopo, di tutto quello che ci si trova a vivere ed a esperire,
sessualità inclusa. Il recupero della lentezza, anche tra lelenzuola, a scapito di un tempo breve concitato, fa transitare la sessualità verso un tempo di qualità, lento, seduttivo, che comprenda
anche un tempo dell’attesa e della seduzione, oltre che del coito.
Amare con lentezza, è una rieducazione all’arte dell’eros, un recupero dell’aspetto dei preliminari, dell’alchimia del bacio, degli abbracci prolungati, delle carezze di cui si sente la consistenza della pelle e l’odore dell’altro; un malizioso gioco seduttivo, vissuto con un’alternanza di pause e di attese , è una modalità strategica per recuperare il “tempo dell’attesa”, aumentando con modalità esponenziali il desiderio sessuale reciproco.
Oggi, molte delle coppie lamentano un calo del desiderio sessuale o desiderio sessuale ipoattivo, noia sotto le lenzuola, un silenzio della sessualità, una sessualità veloce, consumistica, quasi a sigillare la normalità della loro coppia, una comunicazione funzionale, a scapito di quella emozionale e, frequenti disfunzioni sessuali, che sono la punta dell’iceberg di situazioni
emozionali fortemente disfunzionali. Un recupero, attraverso la terapia sessuologica, della dimensione della comunicazione, dell’ascolto di se stessi e dell’altro, è sicuramente un validissimo inizio, per una futura risoluzione delle disfunzioni, lavorando con e per la coppia, dentro e fuori dal letto!

Dottoressa Valeria Randone

mercoledì 8 giugno 2011

Anche l’uomo finge l’orgasmo?

L’anorgasmia maschile,è una disfunzione della fase dell’orgasmo, che ritarda o rende impossibile, l’orgasmo maschile. Escluse possibili cause organiche, quali meccanismi psichici e relazionali, inficiano la risposta orgasmica maschile?
Un iper controllo cosciente della sessualità, un immaginario ipoevoluto, un rapporto conflittuale, angosce profondamente radicate e correlate al femminile e, tanto altro … rendono ginnico e noioso, un prolungato atto amoroso.
Perché l’uomo preferisce fingere sotto le lenzuola, piuttosto che dire la verità?





  1. Il desiderio di non deludere la propria compagna.
    Anche se il problema è visibilmente maschile, la donna si sente ugualmente inadeguata,poco desiderabile, poco eccitante e con scarso potere seduttivo. La finzione dell’orgasmo maschile, ha in questi casi, un potere rassicurante.
    Un uomo, che tende a simulare orgasmi inesistenti, ha un attitudine al controllo cosciente di se stesso, del coito e della partner, immaginando in modo disfunzionale, risposte emozionali e corporee.


  2. Per evitare stressanti ed imbarazzanti discussioni
    Molto spesso,sia l’orgasmo maschile che femminile,rappresenta il sigillo di un rapporto sessuale andato a buon fine,un tributo di piacevolezza, la sua assenza invece testimonia il suo fallimento.
    Fingere,è il metodo più rapido ed apparentemente indolore, per non dare spiegazioni e delucidazioni emozionali e corporee,di cui spesso nemmeno l’uomo è a conoscenza.
    Il rischio maggiore della finzione sessuale, è il non poter tornare indietro sul piano della sincerità: “amplesso dopo amplesso”, la partner crede di riuscire a soddisfare a pieno il proprio partner, perseverando in strategie amatorie consolidate e rodate.





Quanto dovrebbe durare invece un rapporto sessuale?
Molti si chiedono quali siano i tempi ideali per un rapporto sessuale appagante, credendo nel mito della durata ad oltranza.
Qualunque sessuologo, non ha in sé la risposta esatta, in quanto si entra nel campo della soggettività e della coppia, che contiene in sé tempi e modi, che si dilatano e contraggono, in funzione del tempo a disposizione, del livello di desiderio ed eccitazione,dell’immaginario e, di tanto altro rispetto all’aspetto ginnico del coito!
Da svariate ricerche sessuologiche,sembra che tempi troppo lunghi possano facilitare cali di attenzione ed eccitazione, lasciando transitare al rapporto le preoccupazioni ed i pensieri della vita quotidiana, spostando infatti l’attenzione dall’immaginario erotico, alla lavatrice!
Quello che in realtà è fondamentale non è la durata, bensì la qualità del rapporto, amplificato dall’utilizzo dei cinque sensi , dell’ immaginario erotico e, dall’empatia sessuale della coppia


Dottoressa Valeria Randone