lunedì 17 ottobre 2011

Alcolici, droghe e sessualità

Molti giovani d'oggi, adoperano sia l'alcol, che le droghe, come disinibitore del comportamento sessuale e come possibile cura di disfunzioni sessuali.
L’alcol, nell’immaginario collettivo, viene associato a proprietà terapeutiche e disinibitorie per disagi relazionali e sessuali, gli vengono infatti attribuite caratteristiche ansiolitiche e, spesso antidepressive.
Quale compito svolgono l’alcol e le droghe, in special modo sotto le lenzuola?
L’assunzione di moderate quantità di alcol o di droghe leggere, sembrano lenire l’ansia da prestazione e da dimensione, il soggetto si percepisce infatti più sereno , più sicuro di sè, più audace , vive apparentemente meglio la propria corporeità e sensorialità, non teme di fare cattiva figura in posizione orizzontale, obnubila il rapporto con un’immagine corporea non sempre adeguata e, sembra facilitare l’accesso al mondo delle fantasie erotiche, anche le più recondite.
In una prima fase dell’assunzione,contribuisce ad evitare l’auto osservazione ( detta da noi sessuologi spectatoring), attitudine mentale fortemente disfunzionale per la sessualità e, allontana temporalmente il possibile giudizio critico, di un super-io troppo rigido o ingombrante, altro elemento devastante per la vita sessuale.
Nel tempo, per poter ottenere gli stessi effetti “terapeutici”, le dosi di alcol e di droghe, devono essere incrementate, con danni per la salute, per la sessualità e per il conto bancario.
Questa crescita esponenziale di quantità di alcol, crea un quadro di tossicità, rischio di dipendenza da alcol e, riduce la facilità e la possibilità ad accedere alla fase dell’eccitazione e della risposta orgasmica, con mancanza d' erezione e perdita del controllo eiaculatorio.
Per quanto riguarda gli adolescenti, ottimale sarebbe poter fugare ogni dubbio o perplessità in materia di sessualità con un clinico, che possa fornire elementi di realtà sia sulle paure associate alla sessualità, che sui falsi miti che ruotano attorno all’assunzione di alcol.
Per gli adulti, è un ambito più complesso e sfaccettato, sia sul piano diagnostico, che poi terapeutico. Ottimale sarebbe effettuare una corretta “diagnosi psicologica e sessuologica” inerente il rapporto con l’alcol, se trattasi di dipendenza o, svolge l’errata funzione di antidoto alla noia o all’ansia sessuale.
L’approccio terapeutico successivo è indubbiamente una psicoterapia, che consente di comprendere le reali motivazioni che hanno spinto il paziente alla bottiglia e, lenire e colmare, con elementi terapeutici il vuoto esistenziale, pregresso all’assunzione di alcol e, mantenuto in vita dall’alcol stesso.


Dottoressa Valeria Randone

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